Cosa c’è di bello in Ligue 1

da | Apr 8, 2024 | Ligue 1

Andrea Natale

Andrea Natale

Juggernaut Journalist

In Ligue 1, la campionessa era già nota prima dell’inizio della stagione: PSG.

Quello che non si sapeva (ma che è stato rivelato) è che Lille e Brest avranno stagioni così buone che – molto probabilmente – si accaparreranno un posto in Champions League.

A meno che, ovviamente, Monaco (attualmente meglio piazzato di Lille, ma che arriva sull’onda dell’entusiasmo e del momento di forma di J. David) non si opponga a loro.

Anche Nizza e Lens hanno buone possibilità di giocare le coppe europee a partire dall’estate/autunno.

Clermont sembra condannato alla retrocessione, Metz è appeso ad un filo (ha giocato in modo disperato contro Brest ed è stato ad un passo dalla grande sorpresa): entrambe hanno oggettivamente pochissime possibilità di essere in prima divisione la prossima stagione. Nantes, Lorient e Le Havre, invece, lotteranno – e sarà una lotta dura – per i play-off. Le possibilità di Lorient di rimanere nella massima serie sono le più scarse.

Montpellier, Strasbourg e Toulouse sembrano aver scampato la zona a rischio.

Ogni massima serie europea ha ovviamente le sue specificità. In Inghilterra sono molto più numerose le partite che terminano con almeno tre gol segnati rispetto alla Francia. È una constatazione da cui può partire una strategia.

Allo stesso tempo, in Francia – se guardate le partite dal vivo – vedrete che nelle partite in cui vengono segnati tre gol, ne vengono segnati altri due o tre (almeno). Brest-Metz, 4-3, nell’ultimo turno è solo un esempio. Metz-Monaco (2-5) o Montpellier-PSG (2-6) sono altri esempi pratici, ma la lista è ovviamente più lunga.

La gioventù è sinonimo di slancio, ma anche di una possibile cattiva gestione delle risorse o di un’errata valutazione delle proprie forze. E significa anche crolli improvvisi (a volte inspiegabili) nelle partite.

Se si osservano con attenzione le partite e si mette in relazione questa osservazione con la realtà del campo, ci si accorge che, in fin dei conti, nella Ligue 1 le squadre più equilibrate (in termini di età, di percentuale di giovani in ogni reparto, ecc) vanno più alto in classifica.

I risultati sono pubblici: l’intelligenza artificiale sta dando risultati migliori in questa stagione in La Liga, nella Premier League e nella Serie A rispetto alla Ligue 1. Questo proprio perché le partite della Ligue 1 si destabilizzano più facilmente – crolli mentali, cartellini rossi ecc.

Ma questo non significa che i pronostici dell’IA non siano una base solida su cui lavorare. Significa invece un’altra cosa: che nella Ligue 1, molto più che in altri campionati, è necessario prestare attenzione alle dirette e “sentire” come scorrono le partite. E questa è una cosa bellissima.

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